La prima cura della gastrite: 5 pasti e masticazione lenta
Nervi a fior di pelle, stress, arrabbiature ed ecco che aumentano i casi di gastrite; in crescita soprattutto quella nervosa.
A saperlo sono in tanti, all’incirca un milione di italiani – soprattutto donne – che combattono periodicamente con i sintomi più tipici di questo disturbo: bruciori di stomaco, crampi, nausea, vomito.
Ma non è solo questione di “malumori”, spesso alla base della gastrite vi sono cattive abitudini alimentari, eccesso di alcool, spezie, alcuni condimenti e cibi irritanti per la mucosa dello stomaco.
O ancora l’abuso di tabacco e di alcuni farmaci di utilizzo comune con proprietà gastrolesive (acido acetil salicilico e simili), tutti fattori che ne possono favorire la comparsa.
Una correzione degli stili di vita, specie dietetici, può però aiutare a prevenire i disturbi di stomaco.
CAUSE GASTRITE
Prima di agire sul sintomo, dicono gli esperti, occorre individuarne la causa. Esistono infatti due tipi di gastrite: quella comune dovuta a fattori sia di tipo endogeno (fattori interni, come l’infiammazione della mucosa protettiva delle pareti dello stomaco) che esogeno (fattori esterni, maggiormente correlati alla sfera emozionale, come una malattia o la perdita di una persona cara) e la gastrite nervosa che spesso ha carattere psicosomatico ed i cui sintomi sono simili a quelli della gastrite normale.
A fianco di un trattamento farmacologico, specie nelle fasi acute, con farmaci appropriati che devono essere prescritti dallo specialista, la cosa migliore è correggere l’alimentazione, eliminando tutti quei cibi che possono ‘stuzzicare l’acquolina’ e indurre la produzione di succhi gastrici.
DIETA GASTRITE
Ancora prima della dieta, in caso di gastrite, è fondamentale adottare alcune norme ‘nutrizionali’ molto semplici:
- mangiare lentamente, perché una corretta masticazione rende più agevole la digestione e riduce i tempi di permanenza gastrica del cibo, e restare seduti una decina di minuti al termine del pasto. È importante, durante il pranzo o la cena, lasciarsi alle spalle nervosismi e stanchezza, godendosi il momento del pasto in tutta rilassatezza;
- evitare pasti abbondanti (specie alla sera), ripartendoli invece nell’arco della giornata e mantenendo il più possibile orari regolari senza mai saltare un pasto o ritardarlo eccessivamente. Frammezzare poi i pasti con uno spuntino a metà mattina e uno nel pomeriggio per tamponare l’acidità di stomaco e evitare che questa salga troppo a causa del digiuno prolungato.
In tema di alimentazione non vi sono vere e proprie restrizioni, anche la cosiddetta dieta ‘in bianco’ non è consigliata perché inefficace, mentre è corretto impostare una dieta che aiuti a attenuare i sintomi dispeptici (sensazione di imbarazzo gastrico, eruttazione, nausea bruciore di stomaco), imparando a riconoscere quegli alimenti che li possano risvegliare o peggiorare.
CIBI SCONSIGLIATI
Da evitare, in linea generale, l’assunzione di caffè, bevande contenenti caffeina o metilxantine (tè, coca cola, cioccolato) perché determinano reflusso; inoltre le spezie se consumate in quantità elevate, le bevande gassate, i liquidi caldi o troppo caldi. Non dovrebbero fare parte della dieta neppure il brodo di carne, gli estratti per brodo o di carne, minestre pronte contenenti questi ingredienti (stimolano la secrezione gastrica), formaggi piccanti e fermentati, gli insaccati (mortadella, salame, salsiccia, pancetta, coppa, ciccioli, cotechino e zampone).
Evitare anche vino e superalcolici e, fra le cotture, escludere la frittura poiché da un lato aumenta il contenuto di acreolina, una sostanza che peggiora l’infiammazione della mucosa, e dall’altro il contenuto in grassi riduce lo svuotamento dello stomaco rendendo la digestione più lunga.
CIBI CONSIGLIATI
Sono da prediligere le preparazioni semplici, condite con olio extra vergine di oliva e quindi più digeribili, la verdura di stagione variando la qualità per favorire un introito idoneo di vitamine e sali minerali. Privilegiare anche pane ben cotto, crackers e fette biscottate.
COTTURE
Sono preferibili, specie nelle fasi acute, la cottura al vapore, ai ferri, alla griglia, alla piastra, a lesso, al forno e al cartoccio.
Ecco cosa portare in tavola
- Alimenti leggeri e a basso contenuto lipidico (carni bianche, pesce magro, formaggi magri e freschi). Evitando di consumare nello stesso pasto fonti proteiche differenti, come uova e carne o legumi o formaggi
- Piatti semplici e non elaborati privilegiando la bollitura, la saltatura con olio extra vergine di oliva o la cottura alla griglia
- Alimenti ricchi di fibre. Non provocano un aumento dell’acidità gastrica, quindi sono consigliabili tutte le verdure fibrose (fagiolini, carciofi, sedano, lattuga, cavolo, ortiche eccetera). Sconsigliabili invece i pomodori per la loro natura acidula
- Alimenti contenenti flavonoidi, come mele, sedano e mirtilli perché possono inibire la crescita di Helicobacter pylori
- Alimenti ricchi di antiossidanti, specialmente frutta come mirtilli, ciliegie eccetera. e ortaggi
- Cibi ad alto contenuto di vitamine del gruppo B e ricchi di calcio, quali mandorle, fagioli, ortaggi a foglia (come spinaci) e verdure di mare
- Per quanto riguarda le bevande sono consigliati i succhi di frutta non acidi, il latte in poca quantità e scremato e lo yogurt da bere, oltre che, ovviamente, un buona quantità di acqua.
In sintesi, ecco i cibi “sì” e quelli “no”, rispettivamente da preferire o da evitare in
caso di gastrite.
SÌ | NO |
Carni bianche | Carni rosse |
Pesce magro | Pesci grassi e conservati |
Formaggi magri e freschi | Formaggi grassi, in particolare quelli fermentati (gorgonzola, pecorino ecc.) |
Verdure fibrose (fagiolini, carciofi, sedano, lattuga, cavolo, ortiche ecc.) | Pomodori e altre verdure acidule |
Alimenti contenenti flavonoidi (mele, sedano e mirtilli) | Condimenti particolarmente speziati (pepe bianco e nero, aglio, peperoncino ecc.) |
Alimenti ricchi di antissidanti (ortaggi e frutta come mirtilli, ciliegie ecc.) | Frutta acidula (limoni, mandarini, arance ecc.) |
Alimenti ad alto contenuto di vitamine del gruppo B e calcio tipo fagioli, fagiolini ortaggi a foglia | Frutta secca |
Succhi di frutta non acidi | pane bianco non lievitato, eccess0 di prodotti integrali |
Latte scremato (in quantità limitata) o parzialm scremato | Alimenti che favoriscono la formazione di gas (broccoli, cavolo, cipolle, latte intero, fagioli secchi e piselli, alcuni frutti) |
Yogurt (preferibilmente non bianco e mai greco!) | Alcol, caffè e bevande contenenti caffeina |
Ancora…Gli alimenti da evitare e quelli da limitare
Tra gli alimenti da limitare o evitare in quanto normalmente peggiorano i sintomi della gastrite:
- alcolici e superalcolici
- sugo e pomodori
- bibite gassate
- cacao e cioccolato
- caffè, tè, Coca Cola e bevande contenenti caffeina (si può però consumare il caffè decaffeinato e il tè deteinato)
- carni grasse
- curry, noce moscata, pepe, peperoncino
- formaggi fermentati e grassi, stagionati o piccanti
- fritture
- insaccati utilizzati frequentemente
- lardo, strutto
- pasticceria elaborata
- spezie.
Si limiti inoltre il consumo di:
- asparagi, barbabietola, cavolfiore, cavolo, cipolla, fagioli, porro, rabarbaro
- frutta da assumere in piccole porzioni ai pasti o anche lontano dai pasti soprattutto se si sente molto gonfiore alla fine del pasto (se ne deve fare un uso moderato, soprattutto degli agrumi e delle banane; ci si ricordi poi che la frutta deve essere sbucciata; unica eccezione è l’ananas, preferibilmente assunto come succo: la bromelina in esso contenuto ha effetto antinifammatorio)
- latte e latticini (eliminarli o moderarne drasticamente il consumo) o scegliere quelli ad alta digeribilità
- pesci grassi, crostacei e molluschi
- uova (si possono assumere 1 volta a settimana)
È importante tenere presente però che gli alimenti “sconsigliati” non sono gli stessi per tutti i soggetti; ciò comporta necessariamente un esame individuale della dieta proposta; molte persone infatti, a differenza di altre, riescono, nonostante la malattia, a tollerare, senza particolari problemi, la maggior parte dei cibi e non c’è ragione di sottoporli a determinate restrizioni alimentari.
Dieta per la gastrite: cosa si può mangiare
Tra gli alimenti consigliati ricordiamo:
- avena, orzo
- carni bianche o rosse magre, preferibilmente cucinate tramite cottura ai ferri o cottura al vapore
- formaggi a pasta cotta tipo mozzarella e galbanino o simili
- pane tostato, cracker, fette biscottate, grissini
- pesci magri lessi
- prosciutto sgrassato (sia crudo che cotto)
- verdura: carote, finocchi, insalata, melanzane, zucchine
- yogurt e alimenti probiotici in genere (ad alta digeribilità quando vi sia intolleranza al lattosio).
La preferenza va poi a piatti semplici e non elaborati; da evitare assolutamente le fritture ed il sugo o il piccante.
Può essere utile bere un po’ più del normale (minimo 2 litri al giorno!), specialmente nel caso in cui si abbiano frequenti episodi diarroici.
I liquidi introdotti non devono essere né troppo caldi né troppo freddi.
Si ricorda inoltre di evitare le abbuffate e si consiglia di consumare piccoli pasti ripartendoli correttamente durante la giornata; inoltre è importante masticare i cibi lentamente e accuratamente. Queste accortezze favoriscono il processo digestivo accorciandolo notevolmente.
È oltremodo importante cercare di consumare i pasti in situazioni di notevole tranquillità. Non distendersi o inchinarsi nei 15 minuti successivi ad un pasto e andare a riposare, almeno 2 ore dopo.
Moltissime persone che soffrono di colite-gastrite sono intolleranti al lattosio; in questi soggetti, il consumo di latte o di latticini comporta la comparsa di numerosi e fastidiosi disturbi (flatulenza, meteorismo, diarrea, spasmi intestinali ecc.); è ovvio quindi che si debba tentare di evitare di accrescere le problematiche già presenti e scegliere sempre, ricercandoli, i prodotti ad altà digeribilità.
Foglietto informativo a cura della
Dr.ssa Martina Lilliu
Biologa Nutrizionista – Farmacista
3458560674
martina.lilliu.nutrizionista@gmail.com